Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato l’approvazione da parte del Ministero della Salute Nazionale di un vaccino contro il SARS-COV-2.
Una notizia che il mondo intero aspettava di sentire, la vittoria dell’uomo, quasi come il primo passo sulla Luna nell’ormai lontano luglio del 1969. Immagino l’orgoglio e l’entusiasmo del Presidente Putin nei minuti che antecedevano l’annuncio che avrebbe ridonato la speranza alla popolazione globale.
Ma la corsa russa per consentire l’uso civile di un potenziale vaccino contro il coronavirus prima del completamento degli studi clinici potrebbe mettere a rischio la comunità.
Difatti, sono meno di 100 le persone a cui è stato somministrato il vaccino sperimentale durante gli studi preliminari.
Il vaccino sviluppato dall’Istituto Gamaleya di Mosca, che è stato sviluppato insieme al Russian Direct Investment Fund, ha iniziato da pochi giorni a condurre lo studio di fase 3. Il primo ministro Mikhail Mishustin ha dichiarato che spera che venga registrato “presto”, mentre il ministero della Salute russo ha affermato che le vaccinazioni di massa potrebbero iniziare entro ottobre.
Il portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Christian Lindmeier ha dichiarato che i vaccini dovrebbero passare attraverso tutte le fasi dei test preliminari prima di essere autorizzati, esortando la Russia a seguire con rigore le linee guida internazionali per la produzione di un vaccino contro il Covid-19.
Il vaccino russo infatti non rientra nell’elenco dei sei vaccini che l’OMS ha pubblicato come studi di fase tre, cioè quegli studi che prevedono un ampio arruolamento di soggetti per approfondire i dati sull’efficacia e tollerabilità.
Gli esperti di tutto il mondo hanno sollevato preoccupazioni sulla velocità con cui sono stai condotti i test preliminari, suggerendo che le ricerche potrebbero necessitare di una metodologia scientifica più rigorosa.
“Vediamo questo come parte del comportamento competitivo di alcune aziende farmaceutiche occidentali che vogliono dominare il mercato dei vaccini e non vogliono avere concorrenza”, ha detto il capo della Russian Direct Investment Fund, Kirill Dmitriev. “Il Ministero della Salute della Russia seguirà tutte le procedure richieste per l’approvazione”.
“Non hanno pubblicato nulla”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell’ Association of Clinical Trials Organizations (ACTO) Svetlana Zavidova, questo va contro la rigorosa prassi del resto del mondo. Esiste uno standard scientifico per pubblicare i dati anche da studi non riusciti “.
La Russia ha registrato quasi 900.000 contagi, con oltre 15.000 decessi correlati al coronavirus (WHO).
Fonte: Bloomberg