Già sappiamo che un alto livello di istruzione è associato ad un migliore stato di salute, ma Austin Frakt del New York Times vorrebbe capirci di più sulla relazione di causalità tra educazione e salute.
Secondo i ricercatori del Centre of Disease Diagnosis and Prevention (CDC), le persone con almeno il livello di istruzione universitario hanno un tasso di mortalità (decessi per 1.000 individui/anno) inferiore della metà rispetto alle persone senza istruzione universitaria. Inoltre, chi è più istruito ha meno probabilità di manifestare disturbi come ansia e depressione o di sviluppare patologie croniche come malattie cardiovascolari e diabete. L’istruzione può anche fornire maggiori competenze per analizzare le informazioni e affrontare problemi complessi, precisamente ciò che è necessario per navigare nel moderno sistema sanitario e curare le malattie croniche.
La relazione tra l’istruzione e lo stato di salute non corre
però in modo lineare e unidirezionale, piuttosto è dimostrata una causalità in
entrambe le direzioni. Chi fin da piccolo sperimenta delle cattive condizioni
di salute, per malattia o disabilità fisica, ha meno possibilità di seguire il
percorso educativo rispetto ad un coetaneo nel pieno delle forze.
Un livello di istruzione superiore è anche associato ad un reddito più elevato,
la cui correlazione ad una migliore salute è stata già dimostrata.
Ancora una volta, la causalità va in entrambe le direzioni. Per mantenere un
lavoro o per lavorare produttivamente per molte ore, una persona necessita di
godere di un buon stato di salute, mentre a una maggiore fonte di reddito
spesso comporta anche una migliore assicurazione sanitaria e un accesso più
facile a cure appropriate. Gran parte dell’effetto del reddito sulla salute può
avere origine già dall’infanzia.
Molti studi hanno
dimostrato che i bambini di famiglie benestanti hanno più possibilità di
vivere un’infanzia godendo di un buono stato di salute, spesso associato ad un
facile accesso alle cure migliori, alla nutrizione prenatale adeguata e allo
stile di vita più sano, come il vivere in ambienti poco inquinati. Bambini
con un’infanzia vissuta in buona salute e in un contesto agiato hanno maggiori
probabilità di ottenere un’istruzione di alto livello e di conseguenza redditi
più elevati in futuro – tutti fattori che continueranno a contribuire ad un
livello di salute più elevato. Questa relazione reddito – salute può propagarsi
tra le generazioni.
Un buon livello d’istruzione e di reddito possono anche conferire un alto status sociale, anche questa considerata variabile condizionante lo stato di salute. Uno studio pubblicato nel 1978 ha scoperto che i dipendenti britannici di rango superiore (come gli amministratori) avevano tassi di mortalità più bassi dovuti a malattie coronariche rispetto a quelli di rango inferiore (come i messaggeri). I dipendenti con cariche lavorative inferiori tendevano ad essere in sovrappeso, ad avere pressione sanguigna e glicemia a valori elevati e il vizio del fumo. Un’ipotesi intrigante che collega la posizione sociale e la salute è che le persone con un ceto sociale e di reddito inferiore conducano vite più stressanti, con maggiori possibilità di sviluppare alterazioni del sistema immunitario e aumentando i rischi di malattie cardiovascolari e mortalità. Uno studio ha dimostrato la relazione tra la povertà vissuta in età infantile allo stress cronico e alle successive riduzioni della memoria, che potrebbero influenzare l’istruzione, il raggiungimento del reddito e di conseguenza la salute.
Un’ulteriore dimostrazione della relazione tra istruzione e salute la troviamo nel 2012, quando i ricercatori hanno scoperto che l’aspettativa di vita per le donne senza un diploma di scuola superiore era di 73,5 anni rispetto agli 83,9 anni per le donne in possesso di un diploma universitario o superiore. Per gli uomini senza diploma l’aspettativa era di 67,5 anni rispetto agli 80,4 per quelli con un diploma universitario o superiore.
La nostra salute è influenzata da molteplici e complesse variabili, tra cui il patrimonio genetico – una variabile con cui dobbiamo imparare a convivere – stile di vita, alimentazione, possibilità di accesso alle cure, ambiente circostante e, possiamo dirlo, l’istruzione. Ci sono quindi fattori che non possiamo cambiare, ma al contrario sull’educazione abbiamo il dovere etico di agire.
B.F.