09 settembre 2017 – Il Regno dello Swaziland, nazione tra il Sudafrica e il Mozambico, che fino a qualche anno fa era noto per essere il paese con la più alta incidenza di HIV al mondo, ha ridotto le nuove infezioni.
Solo nel 2011, il 31% degli adulti di età compresa tra i 18 e i 49 anni, su una popolazione totale di appena 1,2 milioni di persone, era sieropositivo. Nel 2016, invece, i dati hanno mostrato una riduzione dell’incidenza al 27%. Questo tradotto in tasso di infezione, significa che si è osservato un calo dell’incidenza dal 2,58% del 2011 al 1,39% nel 2016, tra i soggetti di 18 e 49 anni – una riduzione complessiva del 46%. Ad oggi, l’UNAIDS stima che 220.000 persone convivono con HIV in Swaziland.
Inoltre i dati raccolti nel corso della seconda valutazione di incidenza e impatto (PHIA) dell’HIV, mostrano come il 73% delle persone infettate da HIV in Swaziland abbiano ad oggi una carica virale non rilevabile, raggiungendo quindi l’obiettivo UNAIDS 90-90-90 Fast Track, che consisteva nel raggiungere la quota del 73% di persone non più affette da HIV.
Numeri incoraggianti dunque che invitano a continuare ad intervenire nel campo della prevenzione, della diagnosi precoce e del trattamento dell’HIV, e come dichiara la Dr. Wafaa El-Sadr, direttrice del Centro internazionale per la cura di AIDS e dei programmi di trattamento (ICAP) presso la Columbia University, “sono una testimonianza del notevole impegno da parte del governo del Regno dello Swaziland per affrontare l’epidemia di HIV”.
L.G.